Per comprendere la relazione che lega movimento e apprendimento, è necessario definire cosa si intende per movimento. Quando si parla di movimento non si fa riferimento al semplice cambio di posizione del corpo all’interno di uno spazio, ma ci si riferisce in senso più ampio al processo di esplorazione che il soggetto compie ogni volta che è inserito in un ambiente e ne fa esperienza.
Apprendimento e Movimento
Far esperienza di un contesto e all’interno di un contesto, significa interagire con tutti gli elementi che ne fanno parte, capirli, comprenderne le relazioni funzionali e strutturali, al fine di creare rappresentazioni mentali e modelli di realtà che si inseriscano all’interno delle nostr strutture cognitive costruendo la conoscenza.
Il movimento, inteso quindi come esperienza ed esplorazione dell’ambiente, è la prima modalità con cui entriamo in contatto con l’esterno e condizione fondamentale per creare esperienze centrali per la conoscenza.
Il corpo è il veicolo attraverso il quale captiamo le informazioni dall’esterno, le selezioniamo e le interiorizziamo andando ad agire sulle strutture cognitive.
Proprio in considerazione di queste premesse, la fine degli anni ’80 vede la nascita dell’Embodied Cognitive Science, o scienza cognitiva incorporata.
Superando il concetto della divisione mente – corpo si teorizza che i processi cognitivi non siano limitati alle operazioni all’interno del sistema cognitivo, ma che comprendano anche più ampie strutture corporee e processi d’interazione con l’ambiente.
Con l’approccio dell’Embodied Cognition, si punta l’attenzione sull’idea che la mente debba essere compresa e analizzata nel contesto delle sue relazioni con un corpo fisico che, a sua volta, interagisce col mondo circonstante.
Parlare di “cognizione incarnata”, significa affermare che la mente e il corpo sono un’unica entità e come tale devono essere considerati, ovvero un organismo che nella sua totalità è inserito in un contesto nel quale agisce e costruisce conoscenza.
Il corpo è il dispositivo principale attraverso cui sviluppiamo l’apprendimento.
Un importante contributo è stato dato da Gibson (Psicologo Statunitense pioniere nel campo della percezione) che introduce il concetto di “Affordance” (invito all’uso) meglio definita come la qualità fisica di un oggetto che suggerisce al soggetto le azioni appropriate per manipolarlo, altrimenti detto, dall’aspetto fisico di un oggetto posso dedurne le funzionalità.
Neuroni specchio
Un altro fondamentale contributo allo sviluppo della scienza Embodied è arrivato dalla scoperta dei neuroni specchio da parte del neuroscienziato italiano Rizzolatti.
I neuroni specchio sono una classe particolare di neuroni premotori associati prevalentemente all’azione dell’afferrare e la definizione di “specchio” deriva dalla capacità dei suddetti neuroni di determinare un rispecchiamento tra la percezione e l’azione; ciò significa che la loro attivazione si ha sia quando si compie un’azione sia quando la si vede compiere da altri.
Il sistema motorio non è solo un “produttore di movimento” ma in esso risiedono le informazioni sensoriali e percettive e ciò evidenzia il fatto che vi sia uno stretto collegamento tra sistema motorio e sistema cognitivo e che la loro interazione determini l’acquisizione di conoscenza.
Movimento nella didattica
Tratto da: Damiani P., Ascione A. (2017). Corpo e movimento per un modello dell’apprendimento “Embodied cognition based”: la scuola e i disturbi del neurosviluppo. Giornale italiano di educazione alla salute, sport e didattica inclusiva.
“Le neuroscienze e la psicologia cognitiva hanno chiaramente mostrato che molti apprendimenti sono impliciti (…).
Il principio fondamentale dell’apprendimento è l’esperienza e l’esperienza è innanzitutto relazionale, emotiva e corporea (…).
Le aree connesse con le regioni associative non codificano semplici movimenti, ma atti motori finalizzati; le aree premotorie sono coinvolte nella fase cognitiva, di comprensione e di decisione delle azioni: un’azione non si comprende solo con la visione né con l’intelligenza; l’intelligenza è già inscritta nell’azione.
Il sistema motorio consente quindi una comprensione completa. Corpo e movimento sono radicalmente impegnati nell’apprendimento scolastico (…).
Corpo, emozioni, azioni e movimento, essenziali per lo sviluppo e l’apprendimento tipico, risultano altrettanto essenziali e direttamente coinvolti nella maggior parte dei disturbi del neurosviluppo.
I problemi di regolazione delle emozioni e del movimento, ben noti nei bambini con ADHD, caratterizzano anche gli altri profili (…).
Corporeità e cognizione/comprensione è n binomio chiave per la salute come per l’apprendimento.
Alcuni studi descrivono il corpo muto del bambino con autismo come un corpo che ha le cose ma non sa cosa sono e che non riesce a costruire schemi corporei spontaneamente, pertanto ha difficoltà a esperire sia il corpo, sia il mondo.
L’utilizzo del corpo è un fondamentale strumento di esplorazione e di comunicazione con l’ambiente; occorre lavorare con il corpo e per il corpo anche e soprattutto a scuola, con tutti i bambini, secondo un approccio inclusivo.
Il movimento e lo sport da attività ludica o ricreativa diventano veri e propri strumenti di comunicazione, di apprendimento e di esplorazione dello spazio in relazione al proprio corpo, di consapevolezza delle proprie azioni e reazioni, per tutti e in particolare per i bambini con disturbi neuroevolutivi (…)”.
La parte di articolo sopra riportata evidenzia quindi alcuni aspetti fondamentali:
- Apprendimento implicito-esperienziale, ovvero quel tipo di apprendimento che si verifica al di fuori della nostra consapevolezza e attraverso l’esperienza percettiva; apprendiamo nel momento in cui facciamo esperienza di qualcosa;
- Sistema motorio, il sistema stesso, la sua concezione e il suo ruolo nello sviluppo dell’individuo, si è evoluto nel corso degli anni e la sua rivalutazione ne conferma la centralità nei processi di apprendimento;
- Corpo e movimento sono coinvolti nell’apprendimento e nelle competenze emotive e interpersonali.