Alcuni bambini con Disturbi Specifici dell’Apprendimento possono anche avere difficoltà di coordinazione, di motricità fine, nelle abilità di organizzazione e di sequenza e difficoltà nell’acquisizione delle sequenze temporali (ore, giorni, stagioni, ecc.).
Quali sono i disturbi più presenti nella Scuola italiana?
Prima di capire quali siano le percentuali di alunni con DSA nelle scuole italiane, cerchiamo di capire cosa intende la legge per ciascuno di questi disturbi e in che modo si manifestano.
Ci vengono in aiuto le definizioni contenute nell’art. 1 della Legge 170 del 2010:
Dislessia
Per dislessia si intende un disturbo specifico che si manifesta con una difficoltà nell’imparare a leggere, in particolare nella decifrazione dei segni linguistici, ovvero nella correttezza e nella rapidità della lettura.
Disortografia
La disortografia è un disturbo specifico di scrittura e si manifesta in difficoltà nei processi linguistici di transcodifica.
Discalculia
La discalculia si manifesta con una difficoltà negli automatismi del calcolo e dell’elaborazione dei numeri.
Disgrafia
Mentre la disgrafia è un disturbo specifico di scrittura che si manifesta in difficoltà nella realizzazione grafica.
Dati statistici
Secondo i dati resi noti dal Ministero dell’Istruzione (MIUR), la dislessia è il disturbo più presente nelle scuole italiane, con oltre 177.000 alunni con diagnosi certificata.
La disortografia è stata rintracciata in 92.000 studenti. Discalculia e disgrafia sono state invece certificate rispettivamente in poco meno di 87.000 e in circa 79.000 alunni delle scuole primarie e secondarie.
I DSA interessano circa il 5% della popolazione italiana.
Nel nostro paese non esistono dati ufficiali sul numero totale di persone con DSA, anche perché questi disturbi sono diagnosticati in maniera diffusa da meno di 30 anni. Le statistiche fornite dal Ministero dell’Istruzione, che annualmente pubblica un report sugli studenti con DSA nella scuola italiana, ci indicano che gli alunni con certificazione DSA, nell’anno scolastico 2018/2019, erano 298.114, pari al 4,9% del totale degli alunni. Proiettando questa percentuale sulla popolazione nazionale, si può quindi ipotizzare che le persone con DSA in Italia siano quasi 3 milioni.
“La questione – spiegano i vertici dell’Aid (Associazione Italiana Dislessia) – è da comprendere con dovizia. Non sono aumentate le persone con disturbi dell’apprendimento ma sono incrementate le diagnosi perché finalmente ora c’è più conoscenza, informazione e sensibilizzazione su queste tematiche rispetto al passato. Le persone con Dsa non hanno una malattia ma un diverso neuro funzionamento del cervello, che non impedisce la realizzazione della specifica abilità (lettura, scrittura, numerazione o altro) ma necessita di tempi più lunghi e carichi di attenzione maggiori.”
Condizioni cliniche
Sulla base del deficit funzionale vengono comunemente distinte le seguenti condizioni cliniche:
Dislessia
Cioè disturbo nella lettura (intesa come abilità di decodifica del testo). I primi segnali appaiono durante la seconda o terza elementare:
- Difficoltà a riconoscere le lettere dell’alfabeto;
- Incapacità di unire suoni a lettere;
- Incapacità di riprodurre parole
- Difficoltà di apprendimento di nuove parole
- Vocabolario ridotto rispetto ad altri bambini della stessa età
Disortografia
- Cioè disturbo nella scrittura (intesa come abilità di codifica fonografica e competenza ortografica). Le caratteristiche più comuni della disortografia sono:
- Confusione di fonemi e di grafemi
- Errori di ortografia
- Problemi di scrittura simili ai dislessici
- Problemi legati alla codifica di alcune parole scritte
- Errori nel copiare le parole
- Inversione di sillabe
- Tagli arbitrari di parole
- Omissione di lettere necessarie in una parola
- Coniugazioni di verbi errate
- Errori di analisi del testo
- Lentezza, esitazione e povertà nella scrittura
Disgrafia
Cioè disturbo nella grafia (intesa come abilità grafo-motoria). I bambini affetti da disgrafia hanno spesso un’impugnatura scorretta della penna e faticano a organizzare lo spazio sul foglio, lasciando spazi irregolari tra i simboli grafici, le parole, scrivendo in salita o in discesa e non riuscendo a regolare la pressione della mano sul foglio e, frequentemente, invertendo la direzione del gesto. Altre difficoltà sono presenti:
- nella copia e produzione autonoma di figure geometriche e riproduzione di oggetti o copia di immagini, che risulta carente di particolari
- nella copia di parole e di frasi
- inversioni nella scrittura dei grafemi
- errori attribuibili a una scarsa coordinazione oculo-manuale
- il ritmo di scrittura è alterato (eccessivamente lento o veloce) e il gesto non è armonico e frequentemente interrotto con una perdita della naturale curvilineità
Discalculia
Cioè disturbo nelle abilità di numero e di calcolo (intese come capacità di comprendere e operare con i numeri). I sintomi tipici della discalculia sono:
- Difficoltà ad effettuare un conto alla rovescia
- scarsa capacità di effettuare stime
- Difficoltà nel ricordare i numeri
- Difficoltà nel capire il senso dei numeri
- Lentezza nei calcoli
- Difficoltà nelle procedure matematiche soprattutto quelle più complesse
- Evitamento di attività legate alla matematica che sono percepite come particolarmente difficili
- Scarse abilità aritmetiche mentali
Quindi non c’è via d’uscita??????
Certamente esiste e necessita di essere personalizzata in base all’età del bambino e alle sue effettive esigenze (ricordiamoci che difficilmente esiste un DSA uguale ad un altro pur presentando lo stesso disturbo).
In questo caso è consigliato rivolgersi ad un esperto, più precisamente ad un Tutor DSA (o Tutor dell’apprendimento) che possa supportare il bambino/ragazzo nel suo percorso scolastico fornendogli strategie di studio, metodo, pianificazione ed organizzazione, che sono solo alcune delle variabili che sottendono l’apprendimento.
Per esprimerlo in poche parole, l’apprendimento è il processo mediante il quale l’essere umano modifica e acquisisce quelle capacità, abilità, conoscenze, comportamenti o valori necessari per il proprio sviluppo personale. La ricerca cerca di comprendere i cambiamenti comportamentali temporanei o permanenti che una persona può sviluppare grazie all’atto di imparare.
La qualità di essere uno studente “buono” o “cattivo” a seconda del suo apprendimento, oltre a dipendere dalla sua capacità di assimilare la conoscenza, dipende da uno studio efficace.
Quali sono i fattori che influenzano uno studio efficace???
- Convinzione;
- Organizzazione per sviluppare i compiti;
- Concentrazione;
- Possedere metodi appropriati per imparare correttamente;
- Abitudine allo studio.